Jack White: Britney Spears come Tom Waits?

trinityJack White viene insignito di un riconoscimento al Trinity College’s University Philosophical Society di Dublino, ovvero la stessa “scuola” dove si scambiavano le figu James Joyce e Samuel Beckett. Jack ha pertanto dato una lecture sulla musica, le sue principali influenze e l’autenticità degli artisti che ammira. Viene fuori con questa frase:  I don’t know if Bob Dylan and Tom Waits are as authentic as I think they are. Perhaps they’re not. Sometimes you start thinking that maybe Britney Spears or someone like that who’s doing exactly what they want to do in the way that they best know how, is more authentic than any of those people you could mention.”

Che in veneziano vuol dire: “Non so se Bob Dylan e Tom Waits siano autentici come credo che siano. Forse non lo sono. A volte cominci a pensare che, forse, Britney Spears o artisti del genere che fanno esattamente quel che vogliono, nel modo migliore che conoscono, sono più autentici di tutti gli altri che ti vengono in mente”.  

Parliamone, Jack. Apprezzo il modo in cui metti in discussione tutto, il fatto che non parti da dogmi e idoli intoccabili ma la tua affermazione mi sembra una provocazione ad effetto. Quoque tu, che prima di essere un grande autore, sei un grande interprete dei musicisti che ti hanno influenzato. Tu, che in quanto a immagine e al sapersi vendere non sbagli mai un colpo. Sono d’accordo che ci sono fin troppi finti rocker in giro e che un pop onesto possa sembrare ancora più autentico di grandi pantomime, ma viene ora da chiedersi, cosa sia davvero autenticità. Perché Britney Spears l’ho vista in concerto lo scorso giugno (il mio lavoro non è sempre da invidiare) e non ha cantato manco una parola che non fosse in lip-sync e il suo concerto è stato un vero e proprio circo di acrobati che aveva poco o nulla a che fare con la musica, fatta eccezione per lo stereo con i successi in play. 

Autenticità è allora coerenza? E’ un atto di pura indulgenza o deve tenere conto di cosa vorrebbero da te i fans? Tom Waits può piacere o meno ma non si può negare che sia sempre stato un mostro di coerenza, sempre fedele a se stesso. Sono forse le sue parole poco autentiche? Quanto possono esserlo quelle di Kerouac o Burroughs. E Jack White? Mi viene voglia di chiedergli “Alison Mosshart che ti pseudo-limoni sul palco, è autentica? Le sue mosse esagerate da maledetta rockettara, sono autentiche? Ha voce quando canta dal vivo? E perché non chiedi a me di prendere il suo posto nei Dead Weather?” Ok, lasciamo perdere la cazzata finale, però ci siamo capiti. Dalla perfetta dicotomia visivo-sonora scolpita coi White Stripes, ai Dead Weather con le chitarre Gretsch in tinta, passando attraverso i Raconteurs, caro Jack, quanto sei autentico tu?

Forse era proprio questo il punto (nero) a cui volevi arrivare. Però non mettermi più il nome della Spears vicino a quello di Town Waits o Bob Dylan che mi fai venire i conati di vomito, la mattina. E voi, che ne pensate? 

24 commenti

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24 risposte a “Jack White: Britney Spears come Tom Waits?

  1. Gelsomina

    a me sembra un po’ una supercazzola, ma certo che mettere Britney in una frase qualsiasi fa ancora parlare di sè eh?Che dritto che è Jack…!

  2. Penso che stavolta il signor ex-striscia bianca l’abbia fatta un pò fuori dal vaso, però credo anche che il suo concetto non sia del tutto sbagliato, a risultare sbagliati (come hai messo in evidenza molto bene tu) sono gli esempi scelti.

  3. Nicola Gervasini

    battuta ad effetto, però se ho capito quello che voleva dire (che era meglio starsene zitti comunque) da dylaniano e waitsiano di ferro ho il sospetto che Bob e Tom un po’ si siano costruiti un personaggio da interpretare, mentre la Britney è davvero scema così come la vedi 🙂

  4. Edward

    Definire una cosa autentica…difficile.

    Ho sentito il nuovo album natalizio di Dylan (mi piace e mi diverte molto!). E’ chiaro che Dylan si rifaccia a quella musica che lui adora, che popola il 90% dei suoi radio show, e che da qualche tempo comincia ad apparire anche sui suoi CD. La pop music degli anni 30-40. Rifarsi a modelli passati e’ sintomo di autenticità?
    Ho sentito registrazioni di Jelly Roll Morton che parevano bootleg del 74 di Waits…
    Trust the art,not the artist….
    Dylan e Waits sono due maghi mistificatori…e non mi importa se siano autentici o se sono riflessi di musica e tempi passati e oscuri.
    La loro arte è complessa, vecchia e nuova…mi intriga sempre vedere come bilanciano la loro leggenda, la musica che li influenza e la loro visione futura. Sono autentici artisti….se la loro arte sia autentica…god knows…and frankly my dear, I don’t give a damn!
    😉
    Britney, fa esattamente quello che dichiara: una pop star…autenticamente pop star.
    Non è stato un grande esempio (Kylie, Madonna, Michael Jackson forse erano esempi di pop star più calzanti). Ma il concetto, credo di capirlo e in un certo senso condividerlo.

    Ok rimetto su Dylan…hohohoho….

    Che dio tenga lui e tom in salute a lungo!

  5. Ragazzi è molto più semplice di come appare! Il Jack vuole farsi la Britney, esattamente come Il Nick (Cave) vuole farsi la Avril (Lavigne)! E che fa un uomo? Lusinga! Inventa ca.ga.te. belle buone per piacere. E stop!
    Se non è così, invece, caro Jack, scendi dallo scranno perché non meriti di parlare dove “si scambiavano le figu James Joyce e Samuel Beckett”. Fabrizio.
    PS: Adoro la tua musica, Jack, ma per me ben non dicessi stupidaggini come queste non meriteresti comunque di parlare dove studiarono Joyce e Beckett, ma questo è un’altro discorso…

  6. Ancora state ad ascoltare le cazzate che dice questo cialtrone?
    🙂

  7. Mi piace l’interpretazione di Gelsomina e Nicola.. e trust the art not the artist, totally! Rifiuto invece l’ipotesi che Jack voglia farsi Britney, c’è un limite a tutto!

    Cialtrone Jack? no dai, cialtrone no… quando sta sul palco è una potenza unica.

    Nino: EX-striscia bianca? E’ ancora un white stripes, non affidarti a titoli ad effetto del corriere della sera (quando scrivevano che si erano sciolti tanto per far clamore)

  8. Maurizio

    ci sto scrivendo un post, tutto di pancia! insomma in veneziano…..

  9. Myriam

    mah…farebbe meglio a cantare/suonare che a sparare stronzate. Se Jack White e Nick Cave sono coerenti con Britney e Avril Lavigne, spero che la non coerenza di Tom Waits lo porti ad innamorarsi perdutamente di me :))))

  10. Anche tu innamorata di Tom Waits? che bella persona che sei! 🙂 io sono più che altro ossessionata. Tom è sempre stato talmente d’un pezzo che credo che se facesse qualche cagata ne morirei all’istante. Pensa che ogni volta che esce un album tremo al terrore che possa deludermi, ma ancora non è successo… mai delusa in 30 anni, quale altro uomo?! 🙂

  11. bentornata da björktown. ha messo il dito sulla piaga. in chiave difensiva, certo, ma se fa male vuol dire che non ha tutti i torti. dimostra, credo, che l’opposizione autenticità/impostura non esaurisce la complessità del fenomeno

  12. Ciao Leo, telepatico: stavo appunto leggendo il tuo bel pezzo su Paparazzinger nel Riformista.

    Non ha tutti i torti, ok ma non doveva nominarmi Tommasino, Dylan ci sta. Tommasino avrà creato il suo personaggio di orco che si lascia desiderare ma la scelta di non saturare il mercato con la propria presenza non posso che apprezzarla. Tra tutti i nomi che poteva menzionare, io Tom l’avrei lasciato fuori perché conoscendo bene la sua storia, credo, rimane ancora un esempio di autenticità rarissima a cui aspirare.

    call you later!

  13. Posso dire una cosa? Non me ne può fregare di meno di quello che dice J.W., a me lui piace, così come mi piacciono Dylan e Waits, e se fossero falsi come Giuda amerei pure Giuda. La Spears è vera o falsa? boh ma chissenefrega, potrebbe anche essere il Verbo ma farebbe ca…dere le braccia lo stesso.

  14. Ciao Silvano, yes la Spears fa ca…gare anche a me! E se la definizione generale di autenticità si può mettere in discussione non credo si possa fare altrettanto quando si parla di una cantante che si esibisce per 2 ore in play back, se non è finto quello allora cosa lo è?

    Però, da giornalista, io non posso fare a meno di notare che i 20.000 presenti alla O2 davanti alla Spears erano impazziti e se ne fregavano se fosse in playback o meno. Ma chi va a vederla non penso cerchi musica autentica.

    Jack ha detto un nome a caso e l’ha detto male così come quello di Waits è stato tirato in mezzo a casaccio a mio avviso. Se parli al Trinity College dopo avere ricevuto un riconoscimento, 3 minuti per organizzare i pensieri e fare i giusti esempi nella tua lecture ce li devi spendere, credo. Con “giusti” intendo che almeno abbiamo un senso per il suo ragionamento (che in parte condivido).

    Detto ciò, credo che abbia un grande bisogno di un haircut e che sia uno dei più grandi interpreti dei nostri tempi… non so se vi è capitato di sentire dal vivo le sue cover ma alla fine anche la musica dei suoi gruppi è un’interpretazione totale del passato… lo fanno tutti, ok, ma lui infinitamente di più).

    PS Sapete chi è davvero autentico?? il Dio Bono Vox!!! AHAHAHHAHA!!!! 😀

  15. Comunque, per tornare al succo, cos’è autenticità? Per me nella musica è semplicemente non accontentare il pubblico ma seguire solo la propria arte. Indulgente? Sì, certo, lo sono tutti gli artisti altrimenti tanto vale che cambiano mestiere.

    Portando il discorso all’estremo, di artisti autentici ne conosco pochi, perché poter pubblicare un album senza farsi cambiare una virgola dall’etichetta è difficile. Ma conosco molti che lo fanno e credo si dividano in due categorie: quelli che fanno la fame ma sono felici e quelli che sono già del tutto affermati e possono permetterselo. Come Tom Waits e Bob Dylan, ad esempio.

  16. Maurizio

    appassionante discussione. Puoi fare quel cazzo che vuoi, cioè essere artisticamente autentico, solo in due casi. Quando hai capito che i dischi non li vendi più o quando te lo puoi permettere. Poi c’è che riesce ad essere finto anche quanto ne ha venduti troppi, vedi bono.

  17. Ma sai parlare di arte e artisti è sempre molto difficile ed è pure un terreno scivoloso.
    L’inautentico secondo me non regge alla lunga, però di contro non è detto che l’autentico sia valido.
    Lasciando stare la Spears, che credo fosse una provocazione, e però non credo che l’autentico o l’inautentico siano ciò che fa la differenza. Cosa fa allora la differenza? Probabilmente l’arte. La definizione di arte è alquanta ardua, troppe sono le sfaccettature. Ci sono persone, artisti, che magari da un punto di vista delle qualità umane sono pessime e però quando producono arte si trasfigurano e trasfigurano la realtà la trascendono e ne colgono l’essenza. Anni fa, non molti, durante un concerto di Keith Jarrett all’Arena di Verona davanti a 12.000 persone preparate ed adoranti, il genietto del piano ha dato di matto per alcuni flash ed ha insultato il pubblico che aveva pagato molto ma molto caro il biglietto. Dopo la sfuriata ha ripreso a suonare, ma ormai si sentiva che il flusso della sua musica era finito e che era solo metiere, ed ha chiuso frettolosamente il concerto. Alcuni giorni dopo ha ripetuto la medesima sceneggiata all’Umbria Jazz Festival. Ecco le qualità umane di Jarrett sono inqualificabili, ma quando suona è pura bellezza.
    E’ arte la sua anche se l’artista sarebbe da prendere a pedate nel fondoschiena.

    Infine: uno perfetto? Che sia un artista, una grande persona, e vero sino al midollo oltre che intellettualmente onesto? David Byrne, mi sembra che lui di falso non abbia niente.

  18. Oddio se proviamo addirittura a definire cosa sia arte ci addentriamo davvero in abissi senza uscita…

    Maurizio mi sa che noi invece abbiamo detto la stessa cosa!

    QUANTO AL FATTO CHE JACK WHITE SAPPIA VENDERSI BENE,HO NOTIZIA FRESCA FRESCA: 30 e 31 ottobre Jack White’s Third Man Record and Novelties shop apre a Londra, nel trendissimo quartiere di Shoreditch, East London.

    Io ci vado a dare un’occhiata e fare due foto, se vedo Jack gli canto “ooops you did it again”…!!!!!

  19. Però devo dare ragione a Jack quando vedo questi due video di Waits al Letterman. Qui è nel 2002 e Tom sembra molto naturale: http://www.youtube.com/watch?v=lX1qpcDchD4
    Qui invece, quando è uscito Real Gone, mi sembra con un colore di capelli un po’ sospetto e un po’ tirato in viso… http://www.youtube.com/watch?v=A7K7451NLOs
    Ovviamente non inficia per nulla la grandezza del musicista, ma tra Dylan che svende i pezzi, Tom e Bruce che si pittano i capelli e si stiracchiano (magari solo con le cremine della Spears), vuoi vedere che alla fine il più genuino è Guccini (o Lino Banfi a scelta?). Oltre a Bono ovviamente.
    Adesso vi saluto tutti perché dopo questo messaggio Sally mi cancella di sicuro… Ciao, è stato bello. Fabrizio. 😉

  20. Caro Fab, ho visto Tom al Dave Stewart show, (ero a pochi metri da lui nello studio) il giorno dopo la sua apparizione al Letterman… Anzi l’ho visto pure passare fuori dagli studios del Letterman: non mi pareva affatto tirato. Mi sembra truccato come tutti quelli che vanno in tv. Tinto? Sì, Tom si è tinto i capelli. Questo significa che non è un artista autentico? Ma perpiacere!!

    Ovvio che lo preferirei bianco in testa (gli uomini ancora non hanno capito questo facilissimo concetto che più invecchiano e più son fighi a differenza di noi donne) ma lì ci sono di mezzo altre cose caro Fab: un uomo a 60 anni svalvola un po’ sul suo aspetto fisico, c’è da aspettarselo. Lui la sua immagine beatnik non l’ha mai trascurata, dunque non cambia nulla e non credo sigfnifichi non essere autentici questo. Ricorda le sue scarpe, lo specchio dell’anima, ogni risposta sta lì.

    Ti posso garantire però che Tom è davvero un alieno, anche quando parlava dietro le quinte del Jon Stewart mi sembrava tutt’altro che finto… non dimenticherò mai il modo in cui ha attaccato a cantare quando ancora non registravano, non so spiegarti… quello è lui, un performer e pure un bravo attore… Pure i miei amici che lo conoscono bene da anni o lo hanno conosciuto solo una volta nella vita, mi dicono tutti la stessa cosa: quel che vedi, è.

    E se discutiamo di musica e non di capelli e crisi di uomini che invecchiano: la sua musica è la cosa più autentica che posso ascoltare.

    Ed ora ti banno come promesso! 😀 giammai!

  21. Mi spiace, ma per me tinto un uomo è decisamente meno autentico, esattamente come una donna cotonata. Non inficia la sua arte, ovvio, ma stride decisamente con essa(se si tratta di Waits, se è paccottiglia tipo Jackson o Madonna ci va a nozze, è chiaro…). Mi mette molta tristezza vedere Waits, che fino a pochi anni fa viveva con un mezzo barbone, tingersi i capelli. Lo fanno anche Bruce o Fogerty e non mi vanno proprio giù. Chi canta un certo tipo di musica (impegnata? bah ormai forse è troppo… diciamo: non banale) non dovrebbe farlo, esteticamente (e non artisticamente) si avvicina a Britney Spears ed è realmente ributtante per chi si fa cantore di un mondo di sfigati, di “born to run”. Hai sessant’anni? E vivi la tua vecchiaia dignitosamente, insomma! Fabrizio.

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