La scena che vedete qui sopra non è tratta da South Park, sebbene l’inquadratura e il senso del suo intervento siano pressoché identiche a quelle di un episodio del cartone americano. Oggi Bono è intervenuto a gran sorpresa, per mezzo di un collegamento video, al congresso dei Tories dichiarando: “Hello there, if you can swallow an Irish man saying what’s great about Great Britain, indulge me for a minute. Because what’s happened over the last few years in Britain’s relationship with the developing world has been so inspiring to me.” (“Indulge me”, ha usato un termine molto azzeccato, manco fosse la parodia di se stesso).
Ovvero, per Bono l’operato dei Tories nelle relazioni con i paesi in via di sviluppo è stato illuminante, “inspiring” come dice lui. E se lo dice un uomo la cui band è l’industria più produttiva dell’Irlanda – un paese che non se la cava così bene dal punto di vista economico – e che ha spostato il suo capitale in Olanda per evitare di pagare le tasse nel proprio paese, allora è una garanzia. Se ce lo dice un uomo che predica il rispetto del pianeta e uno sviluppo eco friendly ma allo stesso tempo mette su un palco baraccone che produce danni irreparabili al suolo terrestre, allora, è una garanzia.
Oggi il Guardian mi ricorda, che nel 2006 Bono appariva sul palco di una conferenza del Labour Party lodando i risultati raggiunti da Tony Blair e Gordon Brown, chiamandoli i John Lennon and Paul McCartney dello sviluppo mondiale. Bono: perché parli? Mi sta bene che non prenda parti politiche – e come potrebbe uno che vuole sempre accontentare un po’ tutti con na botta di qua e una di là – ma chissenefrega di quello che pensa? Perché il Dio Bono continua a fare queste apparizioni? Tutti diciamo stronzate, tutti ci contraddiciamo e cadiamo in piccole o grandi ipocrisie, ma che bisogno c’è di farlo sempre in maniera così plateale e farlo sembrare come se distillassi la verità assoulta? Come se ci fregasse sentirlo dire in piazza ciò che ispira le sue ipocrisie? WTF?!
Grazie, oh Dio Bono, per averci illuminato di nuovo.